BALCÓN AL PAISAJE

Biblioteca pública en un parque. Briosco. Italia.
AUTORES: Juan Antonio SERRANO GARCÍA y Paloma BAQUERO MASATS
COLABORADORES: Maxime Rousseau, Fabio Paganotti, Alessia Boschini, Ziwei Li.
TIPOLOGÍA: Biblioteca pública y espacios asociados a un parque.
AÑO: Marzo 2O14
PREMIOS:
4º Premio Internacional. 'Nueva Biblioteca en Briosco'

MEMORIA RESUMEN EN ITALIANO:
1. Situazione antecedente l’intervento.

Il Parco Regionale della Valle del Lambro.
Situata nel cuore del Parco Regionale della Valle del Lambro, Capriano è una frazione del Comune di Briosco in provincia di Monza che sorge a 327 m s.l.m. Gli elementi che maggiormente denotano il carattere del sito sono il fiume Lambro e la forte presenza di aree verdi che lo circondano; queste sono caratterizzate da dense zone boschive e da campi agricoli mentre il corso d’acqua dal quale nasce il Parco Regionale suddetto si sviluppa per circa 25 km in direzione nord-sud e rappresenta la direttrice principale lungo la quale si sono formati i piccoli aggregati urbani oggi esistenti. L’intero territorio del Parco è attraversato da molti sentieri e piste ciclopedonali di interesse sia paesistico che storico-culturale che consentono il collegamento con i vicini centri abitati ma soprattutto permettono di attraversare e assaporare il patrimonio naturalistico e paesaggistico del Parco.

Area di progetto.
Capriano è composta da varie aree verdi e una di queste è la nostra area di progetto; un parco giochi attrezzato per eventi e mostre con adiacente edificio della Baita dell’Associazione degli Alpini che funge da entrata al paese. In questo luogo si svolgono durante l’anno diversi eventi e il nostro obiettivo è stato quello di creare uno spazio sia esterno che interno che andasse a valorizzare e a potenziare le qualità di questo sito.

2. Obiettivo dell’intervento.

La volontà degli abitanti.
La prima cosa che ci siamo preoccupati di fare è stata quella di andare a leggere gli obiettivi del PGT per capire quali fossero le priorità e le necessità che il Comune, e quindi gli stessi abitanti, avessero a livello comunale. Tra i punti letti ci sono sembrati molto interessanti quelli che propongono di attrezzare l’area di più piste ciclopedonali, di valorizzare le zone verdi e di organizzare un “percorso vita” che colleghi i vari nuclei storici, le aree verdi e che sia dotato di zone di sosta per il tempo libero e lo sport. Pertanto il nostro obiettivo è stato quello di pensare l’area come una tappa appartenente a un percorso verde attrezzato, che metta a sistema le aree verdi con le strutture scolastiche , sportive e culturali.

“Un’immagine verde” del territorio.
Un’ulteriore considerazione interessante che abbiamo rilevato dal documento è stata la volontà del Comune di “voler mantenere un’immagine verde del territorio”; questo ci ha portato a definire il progetto partendo da un’idea di parco con edificio integrato al suo interno. L’intento del nostro intervento infatti, volendo valorizzare il parco esistente, consta nel creare uno spazio gradevole all’interno della natura, nel quale fermarsi per leggere un libro, per svolgere attività culturali, per far giocare i propri bambini o semplicemente per prendersi qualche ora si svago dalla routine quotidiana. All’interno della nostra area abbiamo inoltre inserito anche una zona dove poter noleggiare bici per chiunque voglia esplorare il territorio attraverso le numerose piste ciclopedonali.

L’acqua e il verde.
L’approccio al progetto parte da una scala territoriale che comprende i tre paesi limitrofi e le aree circostanti, andando a studiare sia l’elemento verde che le architetture rurali e industriali lungo il fiume Lambro. Quello che è emerso è stato che i due elementi naturali del fiume e del verde sono i fattori che più hanno condizionato lo sviluppo dell’intorno circostante.

Archeologia industriale e cascine.
Infatti lungo il fiume si trovano molti edifici di archeologia industriale, come mulini e antiche fabbriche tra cui l’antico Mulino Peregallo o la Cartiera di Briosco, ormai in disuso, che testimoniano quanto sia stato e sia fortemente legato all’acqua lo sviluppo di questi paesi. Ormai scomparse ma elementi molto caratterizzanti, erano le numerose fornaci di cui oggi ne rimane solo una nella frazione di Fornaci, sorte lungo il fiume grazie ai numerosi giacimenti di argilla; la loro presenza testimonia la fiorente attività industriale che ci fu riguardante la produzione di laterizi. Lungo il fiume e in mezzo al verde sorgono infine le cascine, veri esempi di architettura rurale brianzola comprensibili soltanto in relazione all’elemento dell’acqua; sono di elevato valore storico culturale e ambientale sia per la loro forma che per il materiale con cui sono state costruite.

3. Descrizione dell’intervento.

Le preesistenze.
Con l’intento di valorizzare, attraverso un piccolo intervento, una più ampia porzione di territorio, la progettazione è partita tenendo in considerazione l’esistente e ponendo su di uno stesso piano il valore della preesistenza intesa come verde e quella intesa come edificato; nel totale rispetto per entrambe abbiamo tracciato le prime linee volendo mantenere il più possibile intatta la vegetazione e gli alberi presenti e non volendo interferire in alcun modo con la Baita degli Alpini.

La preesistenza come verde.
Per quanto riguarda il rapporto con il verde il nostro intervento si sviluppa a partire da un’idea di continuità con il paesaggio e con l’elemento naturale; questo avviene sia a livello territoriale in quanto inserito in una rete verde, che nell’area di progetto dove si presenta come un prolungamento del parco esistente essendo seminterrato e avvalendosi delle coperture verdi.

La preesistenza come edificato.
Nei confronti dell’edificato esistente la nuova biblioteca si pone in maniera rispettosa già a partire dall’ingresso nel paese essendo di minimo impatto visivo. Per quanto riguarda la Baita degli Alpini, volendo creare una collaborazione con questa, il progetto vi si rapporta sia con un vuoto antistante costituito da una zona pavimentata libera pensato come luogo per lo svolgimento di eventi cittadini che riprendendone l’allineamento. Rispetto agli altri edifici circostanti invece la biblioteca si relaziona sia allineandosi con questi sia lasciando che mantengano le stesse visuali che avevano in precedenza; pertanto è proprio dalla considerazione e dalla volontà di integrazione con la preesistenza che si sviluppa questo intervento architettonico; lavorando con diversi elementi e mettendoli in relazione tra loro: il paesaggio, le viste sull’intorno, l’allineamento con gli edifici vicini, la topografia da valorizzare e i percorsi che attraversano l’area.

Il tessuto urbano: gli edifici pubblici.
L’analisi del tessuto urbano ha portato alla luce la differenziazione tra la tipologia delle abitazioni private e quella degli edifici pubblici; mentre per le prime si tratta di elementi puntuali sorti spontaneamente senza una trama urbana definita, per quanto riguarda le costruzioni collettive queste hanno attirato la nostra attenzione per la loro forma a U con patio centrale aperto che si apre verso il paesaggio. La forza di questa forma risiede sia nel rapporto che instaura con il paesaggio circostante che nel forte legame che tiene con la storia dell’architettura rurale rifacendosi alle cascine che con la loro forma sembrano voler abbracciare la natura che le accoglie.

Il progetto: il parco e i percorsi.
La nuova biblioteca, riprendendo in maniera contemporanea la forma degli edifici pubblici si presenta al tempo stesso come edificio e come parco. Partendo da questo presupposto abbiamo mantenuto il percorso esistente nell’area aggiungendo altri due cammini che si espandono all’ interno di questa e passanti sulla copertura del nostro edificio di cui sono parte integrante. L’idea è quella di integrare completamente il progetto con il parco sfruttando la topografia e la quota sia per interrare alcune parti che per creare una sorta di punto panoramico, un edificio-balcone sul paesaggio. L’integrazione con l’area di progetto è avvenuta a livello del suolo attraverso la continuità con il percorso esistente, pensando il piano terra della biblioteca come espansione di questo, diversificando il vecchio tracciato dal nuovo con l’utilizzo di textures differenti utilizzando lo stesso materiale: il laterizio. Quest’ultimo è stato scelto per rievocare le architetture industriali del passato come le fornaci, che per molti anni con la loro fiorente attività, hanno rappresentato l’identità di questo luogo sfruttando i numerosi giacimenti di argilla presenti nel territorio.

Il progetto: distribuzione interna.
L’ingresso alla biblioteca nasce in prossimità di una delle due entrate esistenti,si trova al centro dell’edificio e in un punto nodale dal quale si può accedere all’ala più prettamente riservata alla biblioteca o all’ala più ludica. Entrambe le parti presentano una parte interrata per gli spazi che non necessitano di luce naturale e una esterna e trasparente per tutte le altre funzioni che invece si rapportano con il verde. La prima appendice, situata a nord, ospita la biblioteca con l’archivio, la zona di consultazione, i servizi e un locale tecnico nella parte interrata e la sala di lettura nella parte esterna; per quanto riguarda quest’ultima, essa è racchiusa su tutti i lati da pareti vetrate fatta eccezione per la copertura, in quanto pensata per dare la sensazione di essere all’esterno, leggendo nel parco, avendo un totale rapporto con l’elemento verde e con la luce naturale, con i vantaggi che può offrire un edificio. La seconda ala, situata a sud, è più pubblica della prima e rappresenta la parte più versatile e flessibile funzionalmente; essa ospita nella parte interrata la mediateca con i servizi e il locale tecnico mentre la zona fuori terra è adibita a ludoteca per il gioco dei bambini. Questo spazio, che durante l’anno e a seconda delle occasioni può essere utilizzato come zona per esposizioni o come sala riunioni, si presenta come un ambiente-filtro tra l’interno e l’esterno il quale grazie alle vetrate apribili può rimanere chiuso durante l’inverno e aprirsi completamente nelle stagioni più calde. Questo spazio si confronta con il parco esistente e la piattaforma pavimentata antistante la Baita da un lato, e il patio centrale aperto dall’altro. Quest’ultimo rappresenta il nocciolo centrale nonché il cuore del progetto: essendo generato dall’unione dei tre lati dell’edificio con la pendenza del terreno del parco, costituisce un luogo polivalente per lo svolgimento di diverse attività all’aperto, sicuro per i bambini e gradevole per gli adulti che racchiude tutto il fondamentale concetto di integrazione fra edificio e parco che sta alla base del nostro intervento.

4. Materiali.

I principali materiali usati nel progetto sono
• La vegetazione; vero e proprio materiale da costruzione utilizzato in copertura non solo fondamentale per l’integrazione e la continuità con il parco esistente ma anche come isolante termoacustico.
• Il conglomerato cementizio; elemento strutturale utilizzato sia per la sua economicità che per la sua somiglianza alla pietra; materiale che si trova nei basamenti di quasi tutti gli edifici presenti a Capriano, basamenti che rappresentano il collegamento e l’integrazione tra l’edificio e la topografia del territorio.
• Il vetro; utilizzato in tutti gli ambienti in stretto contatto con il parco sia per esigenze funzionali di luce naturale, sia per la trasparenza del materiale che permette agli utenti una maggiore vicinanza all’elemento verde, che per l’effetto estetico che produce il riflesso della natura sulle sue pareti.
• Il laterizio; utilizzato nel suolo perché rappresenta il materiale che più degli altri mantiene il legame con la tradizione.